L'ASCENSORE DI CRISTALLO
Un giorno un ragazzino di nome Ricky sentì delle strane storie su un ascensore nascosto nel suo palazzo, forse visibile a chi credeva nella fantasia. Si diceva che potesse portarti dappertutto. Decise così di cercalo. Andò nei sotterranei e vide un pulsante con scritto "non schiacciare", lo schiacciò e si aprirono le porte, aveva trovato l'ascensore folle. Era fatto di cristallo, c'erano migliaia di bottoni, e ognuno indicava un luogo diverso. Una voce gli chiese dove volesse andare, così Ricky, dopo averci pensato un po', schiacciò il bottone che portava ad un gigantesco negozio di giocattoli e in un batter d'occhio le porte si aprirono e fu scaraventato fuori dall'ascensore. Quando si riprese alzò lo sguardo e vide intorno a lui robot, bambole e tanti altri giochi che parlavano tra loro. Capì di trovarsi nel posto che aveva scelto. Passò l'intera giornata a giocare con i suoi amici giocattoli. Verso sera salutò tutti e tornò a casa felice.
Federico
Il grande ascensore di cristallo
Una volta un bambino che si chiamava Luca aveva schiacciato un bottone di un ascensore che l'ha portato in un negozio di giocattoli ha pensato di comprare dei giochi ma poi si è accordo che si era perso nel negozio.
Era così grande da non sapere dove fosse l' uscita ma per fortuna ha trovato la mappa del negozio e l' ha seguita fino all'uscita dove c'era l'ascensore ed è andato via. YUXAN
G.E.K.A. e il capitolo otto
Questa mattina nell' ora dedicata a geka, il libro che ci ha regalato S. Lucia con un altra quarta siamo andati nell'aula di musica e abbiamo messo in mezzo alla stanza il nostro ciclamino, dopo di che ognuno di noi ha posto la sua bellissima creazione davanti al proprio viso e la maestra li ha fotografati. Abbiamo commentato i disegni dicendo perché ci piacevano. Ogni bambino ha motivato il suo lavoro. Ogni tanto quando noi cominciavamo a fare confusione la maestra suonava il triangolo. Ad un certo punto a turno quasi tutti abbiamo letto il capitolo otto del libro e siccome in un punto i protagonisti si prendono in giro abbiamo parlato di un esperienza in cui siamo stati presi in giro o viceversa e ci siamo detti di rispondere in modo intelligente in questi casi. Infine abbiamo fatto un gioco proposto da Emma e Maria che consisteva nel dividersi in cinque file da otto e la maestra davanti doveva dire una parola senza farla sentire. Il primo bambino doveva leggere le labbra e passare parola finché l'ultimo della fila doveva scrivere quello che aveva capito e alla fine del gioco si doveva formare la frase che era: "bisogna scegliere fra ciò che è giusto o fra ciò che è facile". Quando l'ora è finita abbiamo ringraziato le maestre e siamo ritornati nelle nostre classi.Federico